Quando:
Data - 22/10/2023 - 31/10/2023
Ora - 10:00 - 18:00
Dove
Venezia, Museo d'Arte Orientale Cà Pesaro
Il ritratto veneziano dell’Ottocento Dal 21 ottobre 2023 al 1 aprile 2024 Un’esposizione di capitale importanza per la riscoperta dell’arte veneziana di un intero secolo, che ricostruisce la rassegna del 1923 di Nino Barbantini, primo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro.
Un secolo di grande storia e di grande pittura, di profonde trasformazioni sociali, politiche, economiche. Un secolo popolato da liberali e da patrioti, rivoluzionari e reazionari, nobili e borghesi, intellettuali e artisti romantici, neoclassici, realisti, veristi, fino alla soglia delle avanguardie, che ha visto la nascita delle pinacoteche, dei musei civici, della Biennale di Venezia. Un secolo da riscoprire nei volti e nelle opere dei suoi protagonisti con la mostra “Il ritratto veneziano dell’Ottocento”, a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna dal 21 ottobre 2023 al 1° aprile 2024, a cura di Elisabetta Barisoni e Roberto De Feo.
Un’esposizione che intende raccontare il primo secolo dell’età contemporanea che a Venezia apre, idealmente, con la caduta della Serenissima e prosegue in tutto il Paese con la Restaurazione, passando per i moti del ‘48, il Risorgimento, l’Unità d’Italia. Ma è anche, e soprattutto, un progetto che rimanda in modo preciso e puntuale all’intuizione e alla grande mostra che Nino Barbantini, primo direttore della Galleria di Ca’ Pesaro, organizzò e allestì esattamente cento anni fa, nel 1923, sullo stesso tema e con lo stesso titolo. Tra le prime retrospettive dedicate a questo secolo, un’esposizione “blockbuster” per il tempo, coronata da un grande successo di pubblico, di stampa e di critica, realizzata con criteri museografici attualissimi e con un numero eccezionale di opere e prestiti, provenienti da tutto il Triveneto: 241 lavori di 50 artisti, pittori, scultori, miniaturisti, tutti operanti dall’inizio dell’Ottocento fino al penultimo decennio del secolo, che per lo studioso si apriva con Teodoro Matteini e si chiudeva con Giacomo Favretto.
Un excursus tra autori celebri come Hayez, Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini, scoperti e riscoperti, artisti che a Venezia avevano vissuto, si erano formati, lasciando testimonianze preziose della società, dello spirito dell’epoca, dei suoi protagonisti e dei suoi grandi stravolgimenti: un patrimonio di immagini di famiglie, di intellettuali, artisti, patrioti, donne – alcune artiste a loro volta – e persone che hanno animato il territorio da Venezia, luogo privilegiato d’incontro, fino a Padova, Vicenza, Bassano del Grappa, Pordenone, Trieste, Trento, Treviso, Belluno. Volti eterni del secolo più lungo della modernità e, non ultimo, primo esempio della grandezza artistica di un secolo dimenticato, a favore della mitizzazione di quello precedente.